"Accesso alla Finanza per Imprese a Basso Rating" - 27 maggio 2020

L1T WEBINAR 27 maggio 2020

La contingenza derivante dal Covid-19 ha reso l’accesso al credito per le imprese a basso rating ancora più complesso e difficile.
È importante che l’imprenditore sappia fare sapiente uso di tutti quegli strumenti che gli permettono di mitigare nel medio e lungo termine le criticità proprie di questo periodo emergenziale; criticità che incidono tanto sulla stabilità delle PMI considerate sane, quanto, con maggiore severità, sulle imprese ad inadempienza probabile classificate come UTP (unlikely to pay).
In tal senso, è opportuno fare ricorso agli strumenti messi a disposizione dal Governo, con il decreto Liquidità e da ultimo con il decreto Rilancio ma anche sviluppare strategie di sviluppo alternative che garantiscano la business continuity, investendo sulla digitalizzazione e sullo sviluppo di sistemi di e-commerce nonché facendo ricorso ai piani di M&A sfruttando l’opportunità di sviluppare alleanze strategiche che possono consolidare la propria impresa.


Introduzione

 
 

Paolo Fietta CFO Sole 24 ore, Responsabile CT ANDAF Corporate Finance
e Chairman of Corporate Governance Committee IAFEI


Impatto della Crisi su Requisiti e Barriere per l’Accesso al Credito

Fabio Arpe CEO Arpe Group

Se già in uno scenario di normalità le imprese non sono facilitate nell’accesso alla finanza, a causa dell’attuale crisi, lo scenario per le PMI potrà essere ancor più difficile. Per tale ragione le PMI devono riorganizzarsi e darsi una strategia strutturale che consenta loro di essere competitive. Le banche, infatti, per concedere i finanziamenti valutano sia la capacità restitutoria ma anche i progetti di rilancio strategici dell’azienda in difficoltà. A tal fine è importante riposizionare la propria impresa, e in uno scenario post-Covid individuare la strategia adatta per rilanciare il proprio business.
In questo senso, per non essere marginalizzate dal sistema bancario, le aziende devono essere lungimiranti e pronte a riconvertire la propria attività, creando rapidamente piani industriali strategici, accorciando la supply chain, e promuovendo il commercio online. Se lo shock generato dalla crisi sulle imprese è simmetrico la risposta è asimmetrica e, per questo, solo chi si muove oggi può cogliere le variabili necessarie per essere vincente nel prossimo futuro.
Le PMI devono valutare attentamente l’ipotesi di effettuare alleanze strategiche e consolidare la propria realtà implementando le funzioni, rinnovando le filiere e investendo sulla digitalizzazione.
Questa è la chiave per sopravvivere e rinforzarsi nel nuovo scenario che si va profilando”.


Opzioni per Chi non ha il Credito che merita

 
 

Eugenio Favale Business Partner L1T

“Molte imprese, dal punto di vista dell’imprenditore, non hanno accesso al credito che meritano.
Allo stesso tempo, dal punto di vista dell’ente bancario ciò che conta è il credit rating, frutto di un processo meccanizzato di valutazione dell’azienda.
Tale circostanza dà spesso vita a incomprensioni tra banca e impresa e limita la capacità dell’azienda di avere accesso ai finanziamenti necessari per poter essere traghettata oltre la crisi.
Le ultime misure fiscali introdotte dal governo, mediante il decreto Liquidità e da ultimo con il decreto Rilancio, permettono di sterilizzare l’impatto negativo che il Covid-19 ha generato sull’economia della singola impresa. Gli istituti di credito, infatti, ai fini del rilascio del finanziamento non devono considerare l’andamento aziendale più recente ma devono risalire al momento prima alla crisi.
Allo stesso tempo, laddove l’impresa non riesca ad avere accesso ai finanziamenti stanziati per superare la crisi, per soddisfare il proprio bisogno finanziario è bene che sia pronta a fare ricorso anche a meccanismi alternativi.
In questo senso, l’imprenditore deve essere pronto a valutare l’ipotesi di procedere ad aggregazioni strategiche o a monetizzare alcuni assets, facendo anche ricorso al factoring pro-solvendo o a un destocking.
Si può quindi affermare che gli strumenti per sostenersi in questo difficile momento ci sono, ma l’imprenditore deve essere in grado di farne sapiente uso”.


Opzioni per Imprese con Prospettive molto incerte

 
 

Alberto Tron Business Partner L1T - Presidente CT ANDAF Financial Reporting

“Le PMI italiane hanno strutture finanziarie complesse e, proprio per questo, in un momento così delicato è importante che siano in grado di rivedere con flessibilità e resilienza la loro formula strategica, i loro target, e i loro modelli di business.
In un siffatto scenario, caratterizzato da un repentino abbassamento del PIL nazionale, da una riformulazione, per accorciamento, della supply chain, infatti, solo chi è in grado di adattarsi meglio potrà sopravvivere e uscirne più forte. Garantire la continuità aziendale e al contempo innovare permetterà alle imprese di accedere al credito nel prossimo futuro e avere un proprio spazio in un mercato che si fa sempre più complesso.
È opportuno creare team dedicati che lavorino sul fronte degli insoluti e team che si occupino delle strategie necessarie per allungare i termini di pagamento o smobilizzare riserve di magazzino.
Con un pensiero laterale, è possibile essere produttivi anche in questi momenti difficili, rigenerando i processi produttivi, aggregando e rivedendo la supply chain, rivisitando il proprio portafogli clienti.
Questa crisi apre spazi nuovi ed è necessario che l’imprenditore arrivi preparato per coglierli, anche valutando l’ipotesi di alleanze strategiche e aggregazioni.
Infatti, è importante tenere presente che ci sarà un tentativo di acquisizione delle società italiane mediante operazioni cross-border e solo un’aggregazione strutturata permette di rispondere con fermezza a questo rischio”.


Prospettive per le Imprese classificate UTP

 
 

Giovanni Rubin Partner L1T

“In un momento di crisi come quello attuale, le imprese UTP vivono di difficoltà ancor maggiori.
Queste imprese, infatti, sono considerate come non in grado di garantire un adempimento totale senza che la banca debba fare ricorso ad azioni recuperatorie o di escussione per recuperare il credito.
Per tale ragione sono state escluse dai meccanismi di finanziamento messi in campo dal governo con gli ultimi decreti.
Invero, l’impossibilità di accedere a questi istituti non esclude che le società UTP possano ricorrere ai più classici strumenti di mitigazione del rischio, ottenendo una nuova finanza.
Anche in questo caso, è però opportuno coniugare gli strumenti necessari per avere accesso al credito con strategie specifiche, con piani industriali innovativi che permettano all’azienda di finanziarsi e, conseguentemente, riorganizzarsi”.


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